“Pinzimonio” allo yogurt e ricotta con asparagi e la famosa “salsa bolzanina” - ricetta

Per primo mettiamo a cuocere gli asparagi pelati e lavati in un cartoccio di stagnola a gruppi di 4, un pezzettino di burro, minimale di zucchero ed un pochino di sale. Chiudiamo il cartoccio per bene, inforniamo nel forno già caldo a 190 gradi per circa 15 minuti, se il forno non è ventilato, aumentiamo a 20-25.

Peliamo le uova, separando il tuorlo dal bianco.

I tuorli vengono montati con poco olio di oliva, sale e pepe e la senape, i bianchi tagliati a piccolissimi cubetti.

Mettiamo lo yogurt nel mixer insieme al nostro composto di tuorlo e lo mandiamo a grande velocità per pochi secondi.

In una ciotola incorporiamo grossolanamente con la forchetta la ricotta, aggiungiamo un pochino di buccia grattugiata il lime ed anche un cucchiaino da caffè di succo per dargli quella nota fresca.

Cerchiamo quattro bicchieri belli larghi, io uso spesso i barattoli di vetro con un 8 cm di diametro e 5 o 6 di altezza, che uso anche per zuppe, desserts, o anche piccoli snack di antipasto come insalatine di pesce, carpaccini di bue o di agnello etc.

Versiamo un quarto della nostra massa in ogni bicchiere.

Intanto dovrebbero essere pronti i nostri asparagi che possiamo servire sia caldissimi per il contrasto o tiepidi, come finger food.

Li tagliamo più o meno a metà, a seconda della lunghezza, in modo che sporgano bene dal nostro bicchiere come una composizione di ikebana.

Copriamo la base liquida con il bianco di uovo che prima avremo mescolato grossolanamente con l’erba cipollina in modo che sembri un prato ancora innevato con i primi sprazzi di erba che spunta.

Serviamo insieme al nostro piatto anche un cucchiaino, anche se l’idea è che con il bastoncino di asparago si faccia il toccio nella nostra zuppetta di yogurth.

In alternativa, si potrebbero posizionare le basi degli asparagi a rondelle nella cremina, in modo da aver sia l’esperienza della zuppetta che quella del pinzimonio.

Per l’effetto crunchy, potremmo cospargere il nostro prato con neve con delle briciole del classico Schüttelbrot tirolese, pane secco di segale.